
Diego di Scampia
C'è una apparente indifferenza e un silenzio surreale mentre varchi la soglia del quartiere di Scampia. Un'indifferenza che in realtà è tutt'altro che indifferenza. Le persone ti osservano, spiano ogni tuo movimento. Non parlano. Sei una forestiera che entra a Scampia, in quella terra ai margini della Napoli "bene", abbandonata dalle Istituzioni e sembra anche da Dio. La gente vuole capire chi sei. E' diffidente.
Ma non ci vuole poi molto perché quella diffidenza e quel silenzio si trasformi in accoglienza, sorrisi e disponibilità. La gente che ti guarda dietro le finestre non ha problemi a scendere in strada e a parlare ma soprattutto a denunciare. NON HA PAURA. Anzi. Non vede l'ora di parlare del disagio e della ghettizzazione di Scampia, come il quartiere della Camorra, anzi di Gomorra. La gente di Scampia è coraggiosa. E odia Gomorra perché ha distrutto tutto il bello che c'è a Scampia.
Le donne di Scampia sono il vero nemico della Camorra
"Guardame 'nfacc ce n'è assai di cose bbuone a Scampia" mi dice Assunta.
La gente è stanca di sentire in televisione o di leggere sui giornali che il loro quartiere è il "male assoluto di Napoli", "è Camorra".
"A Scampia ci vive tanta gente perbene che lotta ogni giorno contro la Camorra, mi dice Assunta, - una casalinga che ho incontrato in un parcheggio davanti alle Scuole Medie "Virgilio 4", a pochi metri dalle Vele, - gente con valori morali che lotta veramente contro la mafia e la criminalità. Non siamo mica tutti personaggi di Gomorra. Qui non c'è lo Stato che combatte i boss ma noi mamme che gli togliamo i nostri figli".
Sono le 12.30 e Assunta è seduta all'interno di una Fiat Punto di colore blu, vecchio tipo, parcheggiata davanti alla scuola. Ci vuole almeno un quarto d'ora prima che decida di scendere. "Sto aspettando che esca mio figlio, l'ho accompagnato questa mattina e adesso lo vengo a riprendere" Lo fai tutti i giorni?, le chiedo. "Si" mi risponde. Abitate lontano da qui? continuo io. Indica con il dito una parte delle vele che non distava più di 800 metri. "Laggiù" mi dice. "Non deve stare in mezzo alla strada e poi devo parlare con gli insegnanti tutti i giorni"

Vanessa e la piccola Aurora

Assunta
Assunta non è la sola mamma che aspetta il proprio figlio, in una mezz'ora arrivano anche altre decine di donne tutte a riprendere i propri figli e tutte residenti nelle Vele. In tre si avvicinano. Desto curiosità mi sono detta, sarà per i capelli o i tatuaggi o semplicemente si era sparsa la voce "che andavo bene" come mi fa notare padre Gabriel che era con me. È pieno di vedette.
"Ho tre figli e li seguo tutti- mi dice Vanessa. "Non bisogna lasciarli soli, la camorra se li prende e noi abbiamo solo il potere di farli studiare e di dargli un'alternativa, altrimenti ce li ammazzano. Scrivilo nelle tue foto che qui non è GOMORRA, ma ci siamo noi che cerchiamo di salvare i nostri figli"
LE PROMESSE LE MANTENGO SEMPRE.
Non ho avuto nessun problema a girare per Scampia con la macchina fotografica. Aggirarsi per Scampia con una vistosa macchina fotografica poteva essere più difficile che girare con un bazooka. Ovviamente un fotografo che intende fare un lavoro del genere deve innanzitutto avere educazione e sensibilità: non bisogna mai essere spocchiosi o prevaricatori. Ho potuto coinvolgere i miei soggetti con facilità perché mi sono relazionata con loro con garbo, come una sorella maggiore e mentre parlavamo a volte scattavo. Sono stata e forse lo sono ancora una di loro, perché i pregiudizi non mi appartengono. Sono stata alle loro regole. Avevano anche piacere che io li fotografassi. E oltre a parlare ho camminato tanto; per fare questo lavoro bisogna consumare le suole delle scarpe e faceva così caldo nonostante fosse Aprile. Mi sento uno strumento, un tramite, e non esprimo nessun giudizio moralistico. Trasmettere la crudezza e la spietatezza della realtà senza giudizi morali. Non ci si può tirare indietro davanti alla realtà.
Sono loro che mi hanno aiutata ad un certo punto, perché dalla commozione non riuscivo più a scattare.
'rinda all'uocchie ce sta 'a nostalgia, mi dice Vanessa.
SCAMPIA NON È GOMORRA.

Ragazzi di Scampia

Diego e Paolo

Francesco detto "o' Ciccio"

Diego e Paolo

Franco

Leonardo

Michele detto "Mischitello"
